Ingresso della tavola

Considerando che la tavola di Leowitz è composta di due pagine, nelle quali le colonne dei gradi vanno da 0 a 16, e osservando invece che nelle Effemeridi i valori dei gradi dei vari pianeti vanno da 0 a 29, si può pensare che, dovendo utilizzate tali valori nei calcoli tabellari, non si troverebbero poi i risultati ottenuti (Divisore e Dividendo): si può perciò dedurre che essa è incompleta, mancando quindi delle colonne che rappresentano i gradi da 17 a 29.

Tali colonne sono comunque facilmente ricreabili seguendo la logica numerica dei dati disponibili, che ci permettono di estendere la tabella fino alla colonna 29.

E’ necessario fare un salto indietro, ritornando al passo della lettera ad Enrico II dove si parla di Minerva, poco prima della seconda Cronologia Biblica, e descrivere nuovamente quanto già illustrato in passato (pagina “Minerva libera” di questo blog), in quanto vedremo come queste informazioni ci permetteranno di entrare nella tavola di Leowitz:

“...cominciando dal tempo presente, che è il 14. di Marzo 1557…”
“…il tutto è stato composto e calcolato in giorni ed ore di elezione…”
”…E il giorno Minerva libera, & non invita, contando quasi tanti avvenimenti del tempo futuro, come delle età passate, comprendendo il presente…”

Dobbiamo altresì tornare indietro nella lettera a Enrico II, dove Nostradamus accenna a Varrone, in quanto costui si collega al giorno di Minerva, perché egli scrisse che la festa di Minerva cade il 19 marzo:

“… come ha messo per iscritto Varrone…”

Stabilito il 19 marzo come giorno di Minerva, procediamo a contare dal giorno odierno, ovvero il tempo presente, corrispondente al 14 marzo (1557), tanti giorni in avanti fino ad arrivare al giorno di Minerva, e poi contiamo sempre dal giorno odierno altrettanti giorni all’indietro.

Ne ricaviamo che:

- il tempo presente è il 14 marzo (idi di marzo)
- il giorno di Minerva è il 19 marzo
- dal giorno odierno, 14 marzo, al giorno di Minerva, 19 marzo ci sono 5 giorni (giorni futuri): 14+5=19
- al giorno odierno, 14 marzo, sottraiamo 5 (giorni futuri) e otteniamo la data dei giorni passati: 14-5= 9

Queste informazioni ci forniscono le seguenti date:

09 marzo    14 marzo    19 marzo 

Trasformiamo le date in numeri, mettendo il mese di marzo, ovvero mese 3, davanti al giorno:

09 marzo = 09 3 = 309 
14 marzo = 14 3 = 314 
19 marzo = 19 3 = 319 

Sommiamo questi tre valori: 309 + 314 + 319 = 942

ottenendo così il numero 942 corrisponde al numero totale delle quartine.

Ora però vediamo come utilizzare tutto questo in relazione con la tavola di Leowitz, che abbiamo provveduto ad estendere fino alla colonna del 29° grado, numerando anche ogni cella dalla prima all’ultima, procedendo dall’alto in basso e da sinistra a destra, ottenendo una sequenza numerica che va da 1 a 1800 (si ricorda che per cella si intende una casella contenente il valore del Dividendo e del Divisore).




Disponiamo di tre date, ovvero 9 marzo, 14 marzo e 19 marzo, che possiamo scrivere come:

9  3          14  3          19  3 

Ora, se utilizziamo questi numeri come coordinate sulla tavola di Leowitz, otteniamo le seguenti posizioni tabellari (G,m):

9, 3 (G, m) = 32580, 1357 (cella numero 543)
14, 3 (G, m) = 50580, 2107 (cella numero 843)
19, 3 (G, m) = 68580, 2857 (cella numero 1143)

Quindi, partendo dal tempo presente, ossia 14 marzo 1557, che corrisponde alla cella 14 3, contiamo 5 colonne indietro e arriviamo al 9 marzo (cella 9 3), e contiamo 5 colonne in avanti arrivando al 19 marzo (cella 19 3).

Questo paragone con il ciclo di Minerva ci permette di eseguire dei conteggi relazionati al tempo presente, ossia la cella 14 3 (14 marzo), utilizzando i numeri reciproci e valutandone la distanza tra di loro:

da 50580 a 32580 = 18000        da 2107 a 1357 = 750        da 843 a 543 = 300
da 50580 a 68580 = 18000        da 2107 a 2857 = 750        da 843 a 1143 = 300

Perciò, qualunque valore vogliamo prendere in considerazione, otteniamo una distanza regolare dal tempo presente (cella 14 3) indietro e in avanti (9 3 e 19 3).

Inoltre, considerando che il tempo presente è nella colonna numero 14, contando all’indietro (passato) abbiamo 14 colonne per arrivare alla colonna 0, e in avanti (futuro) ne abbiamo 15 per arrivare alla colonna 29, a conferma della frase:

“contando quasi tanti avvenimenti del tempo futuro, come delle età passate, comprendendo il presente…”

Nostradamus ci ha così indicato nella cella 14 3 la partenza (il tempo presente) dei nostri calcoli nella tavola di Leowitz. Adesso dobbiamo stabilire il prossimo passo da effettuare, e per farlo ragioniamo su questo fatto: perché ci vengono palesate anche le celle 9 3 e 19 3 ? Non bastava la cella d’ingresso alla tavola?

La risposta risiede nell’utilità che esse rivestono, ovvero permetterci di ricavare la prima quartina da cui poi proseguire il riordino. Per far questo va eseguita la comparazione tra i dati che esse contengono:

da 32580 a 68580 = 36000        da 1357 a 2857 = 1500        da 543 a 1143 = 600

Si può utilizzare uno qualsiasi dei tre risultati, entrambi puntano all’unica cella che li contiene tutti, ovvero la 9 60 (G, m).

Questa cella corrisponde alla quartina 600 (6.100), o “Legis Cantio” (L.C.), che come appare sensato si trova a fungere da prologo a tutte le quartine.


Ora però è evidente che il numero delle celle eccede il numero di 942 quartine che compongono le Centurie, perciò facendo questo passaggio la tavola si riempirà parzialmente.

Ricordiamoci anche che, nella lettera a Enrico II, sta scritto che “sarà nel mese di Ottobre che qualche grande traslazione sarà fatta”, ovvero, come ho già più volte spiegato in passato, significa che la Centuria 10 (mese 10 = Ottobre) deve subire una traslazione, ovvero deve cambiare di posto, e nella mia nuova ipotesi si scambia con la prima Centuria.

Si comincia dalla prima cella in alto a sinistra, inserendo il valore 10.01 (Centuria 10, quartina 1), procedendo poi dall’alto in basso e da sinistra a destra, completando le celle in sequenza:

da 10.01 a 10.100
da 2.01 a 2.100
da 3.01 a 3.100
da 4.01 a 4.100
da 5.01 a 5.100
da 6.01 a 6.100 (L.C)

Arrivati alla quartina 6.100 scriveremo L.C. in quanto la quartina 6.100 non esiste, ma al suo posto si trova la quartina “Legis Cantio”: è importante notare fin da adesso che essa non ha cambiato posizione, si trova sempre nella cella 9 60 (G, m).

Considerando che la settima Centuria comprende quartine che vanno da 7.01 a 7.42, procediamo a completare la tabella con le rimanenti quartine, avendo cura di porre la prima Centuria in fondo alle altre:

da 7.01 a 7.42
da 8.01 a 8.100
da 9.01 a 9.100
da 1.01 a 1.100

Raggiunto il completamento delle 942 caselle consecutive il resto della tavola rimane vuoto.




A questo punto abbiamo riordinato le Centurie sulla tavola, e abbiamo ricavato dalla comparazione delle “date” di “Minerva” la posizione della “Legis Cantio”, che si conferma precedere tutte le altre quartine.

Adesso non ci rimane che verificare quale quartina si è venuta a trovare nella cella 14 3, che abbiamo visto essere la partenza (il tempo presente in cui Nostradamus dice di scrivere) di tutta l’opera: essa è la 1.01, la prima quartina delle Centurie. 

1.01 
ESTANT assis de nuit se-cret estude, 
Seul repousé sus la selle d'ærain, 
Flambe exigue sortant de solitude, 
Fait proferer qui n'est à croire vain. 


Se tutto questo ragionamento è valido abbiamo trovato la porta d'ingresso, ora dovremo inserire la chiave...
MV 04/10/2022

4 commenti:

  1. Un lavoro davvero pregevole! I miei complimenti. Lo spirito è quello giusto; la logica è ferrea. Spero che giungano presto i risultati definitivi.

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  2. Grazie Natale, sei troppo lusinghiero!!! Se sono arrivato qui è solo perché tu hai fatto tante scoperte che mi hanno indirizzato su questa strada. Ho illustrato solo una parte della mia ipotesi, in realtà sono tuttora impegnato a collegare tutto questo con le cronologie bibliche, qualcosa sta venendo forse alla luce, ma devo trovare altre conferme.

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  3. Mauro, questa tua faccenda dell'estensione delle tavole e delle tavole incomplete mi ha dato da pensare. Perciò ho cercato conferma. E credo di averla trovata.
    In numerose quartine Nostradamus parla di raddoppio. Puoi cercare la parola "DOUBLE" col tuo programmino. A me sembrano particolarmente notevoli sia la V,44 che, soprattutto, la VIIII, 17 nella quale il concetto di "double" viene associato ai tre fratelli e, quindi, chiaramente alla tavola.
    In effetti, seguendo la tua teoria dei numeri sessagesimali, la prima subcolonna di ogni colonna è un multiplo di 60. Dividendo ciascun numero per 60 si ottiene una successione che va da 1 a 540. "RADDOPPIANDO" la prima facciata della tavola, si va da 541 a 1080. Si arriva, di fatto, alla tabella che tu hai riprodotto sopra, quella con le caselle vuote a partire dal fondo di colonna 15. Semplicemente, bisogna farla terminare con la colonna 17, nella quale l'ultimo numero è 64800, equivalente a 1080.
    La tavola da prendere a riferimento è dunque la prima, terminante con 32400 e "1350" come indicato da Nostradamus; il raddoppio la porta a 64800 e 2700 con 64800/60=1080 e 64800/2700=24. I conti tornano e le indicazioni di Nostradamus vengono rispettate.
    Le tue conclusioni ovviamente non cambiano, ma credo che, ragionando in questi termini, usciamo dal campo delle ipotesi e ci lasciamo alle spalle un altro enigma.

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  4. Concordo Natale, inserendo anche i 138 presagi, come da te suggerito, la tabella si completa alla casella 1080.

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